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La bussola magnetica

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Il nostro pianeta possiede un campo magnetico.
Questo è grossolanamente noto a tutti, sin dai tempi antichi un oggetto magnetizzato e lasciato libero di ruotare tende ad allinearsi con questo campo magnetico.
In prima approssimazione potremmo dire che un bipolo magnetico tende a ruotare in modo che una delle sue estremità indichi il polo nord magnetico.
E già il fatto che ci teniamo a precisare "polo nord magnetico" ci fa capire che c'è qualche tipo di differenza rispetto al solito polo nord con cui siamo abituati ad operare, che infatti è il POLO NORD GEOGRAFICO.
Lo scopo di questo paragrafo sarà proprio quello di capire come correggere le indicazioni della bussola (che è appunto formata dal bipolo magnetico di cui parlavamo) per poterci orientare correttamente.
Quindi vedremo nell'ordine:
  • Cosa è il campo magnetico terrestre e cosa sono le linee di campo
  • Come varia nel tempo e cosa è la DECLINAZIONE MAGNETICA
  • Quali sono gli errori dovuti al posizionamento della nostra bussola e quindi la DEVIAZIONE MAGNETICA
  • Ed infine accenneremo a come in condizioni particolari la bussola magnetica fornisca indicazioni inattendibili (a causa dell'inclinazione del supporto e/o a causa delle accelerazioni)

Qua sopra una antica bussola cinese - il "bipolo" era costituto da quella specie di cucchiaio magnetizzato che tende ad orientarsi verso il nord magnetico.
IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
Dalla fisica sappiamo che una carica elettrica in movimento genere un campo magnetico.
Sebbene esistano diverse teorie su come esattamente sia generato e mantenuto il campo magnetico terrestre, il suo "quasi" allineamento con l'asse di rotazione e il fatto che in effetti la terra ruota intorno a questo asse suggeriscono che in qualche modo la rotazione terrestre c'entri.
Nel Sistema Solare in genere i pianeti che possiedono un nucleo caldo ed hanno una rotazione di un certo valore (ad esempio Venere, pur avendo un nucleo caldo e moti convettivi interni, ha una rotazione lentissima e di conseguenza non possiede un proprio campo magnetico).
Oltre alla Terra e al Sole i pianeti con un campo magnetico sono Saturno, Giove, Urano e Nettuno. L'unico satellite di cui si conosce l'esistenza di un campo magnetico è il satellite di Giove Ganimede.
Marte probabilmente ha avuto un campo magnetico in passato (e si pensa che questo gli abbia potuto permettere di sostenere la vita) ma ora si è esaurito.
Abbiamo quindi un oggetto che contiene cariche elettriche che ruota e quindi genera un campo magnetico.
Siccome l'oggetto non è esattamente l'avvolgimento di una dinamo, possiamo aspettarci lecitamente qualche differenza rispetto ad un bel campo "pulito" perfettamente allineato con l'asse di rotazione.
Qua sopra il campo magnetico generato da un avvolgimento elettrico - il campo è perfettamente allineato con l'asse dell'avvolgimento.
A lato il campo magnetico terrestre, che rispetto all'asse di rotazione (l'ipotetico asse delle "spire" nelle quali potrebbero girare le cariche elettriche) è piuttosto disallineato.

Inoltre non solo il campo magnetico terrestre non è allineato con l'asse terrestre, ma dal memento che la Terra non è una sfera perfettamente omogenea, anche le linee di flusso (ne parliamo tra un attimo) non sono le stesse che di genererebbero con un bell'avvolgimento elettrico, e quindi localmente deviano dalla condizione ideale.
Le "linee di flusso magnetiche" sono delle linee ideali che rappresentano, punto per punto, la direzione verso la quale un eventuale oggetto magnetizzato si allineerebbe (nel nostro caso l'ago della bussola).
Sulla Terra non hanno un andamento regolare e quindi se misuriamo in un punto la differenza tra il Nord Magnetico (quello indicato dall'ago della bussola) e il Nord Geografico troviamo valori diversi.
Questo angolo, che indica appunto, la differenza tra il Nord Magnetico e il Nord Geografico prende il nome di DECLINAZIONE MAGNETICA.

LA DECLINAZIONE MAGNETICA

Se noi uniamo con delle linee tutti i punti dove si misura la stessa declinazione magnetica otteniamo delle linee appunto dette ISOGENE.
Le isogene non solo non sono linee regolari, ma non sono nemmeno permanenti.
In pratica i poli magnetici si spostano nel tempo e luogo per luogo, l'angolo tra il Nord Magnetico e il Nord Geografico cambia.
Definiamo la DECLINAZIONE MAGNETICA come l'angolo differenza tra il Nord Vero (Geografico) e il Nord Magnetico).
Più precisamente (vedi figura a sinistra) se Il nord Magnetico è a Est del Nord Geografico la declinazione è EST ed è "positiva", mentre se il Nord Magnetico si trova ad Ovest del Nord Geografico si parla di declinazione Ovest ed è "negativa".
Quindi se voglio seguire una rotta (come in figura) di 100 VERI, dovrò impostare sulla bussola il valore vero meno il valore della declinazione.
Quindi se avessimo 20° di declinazione Ovest (negativa) sarebbero 100° - (-20°) cioè 100°+20° = 120
Se fosse 20° la declinazione Est (positiva) sarebbero 100-20=080.
Come sempre diffiderei dall'imparare a memoria le formulette e cercherei invece di fissare in testa il significato della cosa.

Come si è detto e come è mostrato nelle due figure a destra, la declinazione magnetica varia anche nel tempo.
Per fortuna non lo fa in modo del tutto casuale, ma è possibile prevederne la variazione futura, almeno per un ragionevole intervallo di tempo (ricordo che non si dovrebbe comunque MAI VOLARE CON CARTE OBSOLETE.
Sulle carte geografiche è sempre riportata la variazione di declinazione magnetica annua.
Nella cartina qua sotto ho ingrandito il riferimento alla variazione di declinazione magnetica annua e ho ripreso in rosso e in viola le linee isogene relative ad una declinazione di 2° E e di 2°30' E.
La carta è del 2015, e la variazione è di 6'/anno, quindi nel 2023 la declinazione sarà variata (nel senso di aumentata verso Est) di 6' per ogni anno (2023-2015=8) e cioè di 6x8 48'.
Quindi la linea che nel 2015 riportava 2°E nel 2023 deve essere letta come 2°48'E, quella che riportava 2°30'E come 3°18'E

Nella figura qua sopra la variazione delle linee ISOGENE nei secoli

LA DEVIAZIONE MAGNETICA

Ma la cosa non è finita qui.
Purtroppo la nostra bussola è influenzata anche da una marea di condizioni variabili di volta in volta a seconda del suo posizionamento.
Questo comporta un ulteriore errore, detto DEVIAZIONE, che dipende dalle masse metalliche e dai circuiti elettrici che gli stanno intorno.
Per valutare questo errore (non è possibile "calcolarlo") occorre confrontare le indicazioni della nostra bussola con quelle di una "buona" che faccia da riferimento.
Queste prove devono essere fatte periodicamente e si chiamano GIRI DI BUSSOLA.
Si allinea il velivolo su diverse direzioni note e poi si legge cosa indica la bussola a bordo.
A questo punto si compila una tabella come quella a lato, che si legge così: PER ANDARE VERSO (FOR) DEVO LEGGERE SULLA MIA BUSSOLA (STEER).
Ad esempio - usando la tabella riportata a fianco - se voglio andare per 030 devo mettere la prua su 031.
Se voglio andare per 210 metterò la prua per 212, e via così.
Normalmente questa tabella si riporta attaccata alla stessa bussola magnetica.
RIASSUMENDO:
Si individua sulla carta la DECLINAZIONE magnetica osservando le linee isogene.
  1. Si verifica che sia ancora attuale ovvero si aggiorna moltiplicando la variazione di declinazione magnetica media annuale per il numero di anni trascorsi e poi si somma (se concordi, si declinazione che variazione E ovvero se tutte e due Ovest) o si sottrae (se discordi) e si ottiene la DECLINAZIONE MAGNETICA attuale.
  2. Si ottiene la rotta magnetica MH sommando (se W) o sottraendo (se E) la declinazione alla TC
  3. Si confronta la rotta ottenuta con la tabella delle DEVIAZIONI e si considera l'indicazione corrispondente (nel caso a lato avremmo una MC di 090 che dalla tabella corrisponderebbe ad un valore di MH corretta di 091).

Suggerisco di NON IMPARARE A MEMORIA questa procedura, ma di farsi ogni volta unpo schemino di riferimento per evitare di fare confusione.
La regola è semplice: la declinazione magnetica indica l'angolo tra il nord vero e il nord magnetico - FINE.
Il resto lo si deduce disegnando lo schemino e leggendo le istruzioni sulla carta per aggiornare la declinazione.

Finito il tutto si confronta il risultato con la tabella delle deviazioni e si corregge di conseguenza.

Ovviamente non cambia assolutamente nulla se invece di rotta stiamo lavorando sulla prua (rotta corretta per la deriva dovuta al vento) avremo al posto della TC la TH (True Heading) e al posto della MC la MH (Magnetic Heading o Prua Magnetica).

Finisco ricordando che le radiali VOR sono riferite al NORD MAGNETICO e quindi bisogna attuare la stessa procedura (escluso il discorso della deviazione, a cui il VOR non è soggetto).
In pratica una volta trovata la declinazione magnetica di una certa zona si passa dai valori geografici (veri) ai valori magnetici semplicemente sommando o sottraendo ad un angolo la stessa declinazione.

GLI ERRORI DOVUTI ALLE ACCELERAZIONI

Quando poi la bussola non si trova perfettamente orizzontale, succede che le indicazioni dell'ago vengano influenzate anche dalla componente verticale del campo magnetico (che eccetto all'equatore è anche rivolto verso il basso).
Più si va verso latitudini alte più questo effetto è sensibile.
Sugli aerei si avverte in virata.
Niente di che, occorre esserne consapevoli, perché se facciamo una virata con angolo di Bank accentuato, dovremo terminarla o in ritardo o in anticipo a seconda dell'angolo di Bank che abbiamo impostato, della direzione che stiamo tenendo e della latitudine a cui ci troviamo.
Così se stiamo andando verso Nord e ci incliniamo a destra l'ago della bussola verrà attratto verso il basso e quindi la bussola ruoterà facendo "diminuire" l'indicazione (se leggevo 360 ora leggerò 330).
Se stiamo andando verso Sud la stessa cosa succederà quando ci incliniamo verso sinistra (leggevo 180 e ora leggo 150).
 
Le accelerazioni (o il viaggiare inclinati, come succede sulle barche a vela), invece, fanno oscillare l'equipaggiamento magnetico rispetto al perno che lo tiene.
Anche in quiesto caso l'errore dipende dall'entità dell'accelerazione e dalla direzione che stiamo tenendo.
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Per questo quando si deve virare con precisione (ad esempio in "circuito") si fa affidamento sul "girodirezionale", che è una bussola giroscopica.
Questa mantiene l'allineamento grazie ad un giroscopio azionato tramite il sistema a vuoto (una pompa a vuoto genera una depressione all'interno del cruscotto che aspira aria dall'esterno. Il getto d'aria fa girare il giroscopio) o elettrico (il giroscopio è azionato da un motorino elettrico).
Il girodirezionale è quindi più preciso della bussola magnetica, ma risente della rotazione terrestre (come il "pendolo di Focault", si allinea ad una direzione assoluta, mentre i nostri riferimenti girano insieme alla terra - il nostro pianeta NON è un sistema inerziale) e quindi risente della deriva giroscopica e deve essere riallineato periodicamente durante la navigazione.
In genere, semplificando,  si segue la bussola magnetica in navigazione e il girodirezionale in circuito.
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