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Proiezioni piane

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Con "proiezioni piane" indichiamo quelle rappresentazioni della sfera terrestre che utilizzano come piano di proiezione un vero e proprio "piano" appunto.
Nonostante, come è logico, tali proiezioni si possano applicare a qualsiasi punto della terra (ed esistono, "centrografica piana equatoriale" o altre), per ovvie ragioni di simmetria, le più interessanti sono quelle che hanno come punto di tangenza tra la sfera e il piano i due poli terrestri.
Le due proiezioni che ci interessano  sono la "centrografica polare" o "gnomonica polare", che ha come fuoco della proiezione il centro della terra, e la "stereografica polare" che ha come fuoco di proiezione il polo opposto a quello di tangenza.

Proiezione centrografica polare

In questo tipo di proiezione i meridiani sono semirette, raggi delle circonferenze che rappresentano i paralleli, e che quindi convergono al polo di tangenza.
Dal momento che il fuoco di proiezione è il centro della terra, le linee rette tracciate sul piano di proiezione corrispondono a cerchi massimi.
Pertanto la proiezione centrografica o "gnomonica" rettifica esattamente le ortodromie.
In compenso non è isogona (basti pensare all'impossibilità di rappresentare l'equatore e quindi alle deformazioni cui andiamo necessariamente incontro allontanandoci dal polo di tangenza).
I paralleli, come ben possiamo immaginarci, sono cerchi concentrici con centro nel polo di tangenza e di raggio uguale a

NP1=R*cot f

La dimostrazione è abbastanza semplice:
consideriamo i triangoli ONP1 e OEB, entrambi rettangoli in N ed E.
Sono simili in quanto, ad esempio, sono uguali l'angolo in O di OEB e l'angolo in P1 di ONP1, ottenuti tagliando due rette parallele con una trasversale.
Vale allora la relazione: ON : NP1 = EB : OE.
Essendo poi evidentemente ON = OE = R, ed EB = R*tan f, possiamo scrivere:

R : NP1 = R*tan f  : R

da cui si ricava immediatamente

NP1 = R/tan f = R cot f

che è quanto volevamo dimostrare.

Da quanto abbiamo visto è evidente come una carta di questo tipo non possa essere utilizzata altro che per rappresentare le zone circumpolari.
 

Proiezione stereografica polare

In questo tipo di proiezione il fuoco è sul polo opposto.
Come per la proiezione centrografica i meridiani sono semirette che convergono al polo di tangenza e i paralleli circonferenze.
Questa volta è però possibile rappresentare l'intero emisfero, sino all'equatore.
Inoltre la proiezione stereografica è isogona.
Nelle immediate vicinanze del polo (sicuramente oltre le latitudini di 80°N, ma con buona approssimazione già a 70°N) la carta è praticamente identica alla centrografica vista prima (per quelle latitudini vale la relazione , con f espresso in radianti).
La distanza del punto proiettato P1 dal polo di tangenza vale:

Questo ricordando che l'angolo alla circonferenza vale la metà dell'angolo al centro che insiste sullo stesso arco (vedere le lezioni di geometria) e che, ovviamente, stavolta è SN = 2R il cateto del triangolo rettangolo SNP1 su cui si appoggia l'angolo in S.
La carta stereografica polare è quella raccomandata dall'ICAO per la rappresentazione delle regioni circumpolari.

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