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			L'elicottero è un velivolo "ad ala rotante", per differirlo dagli 
			aerei visti sino ad ora che invece sono "ad ala fissa". 
			La grande differenza operativa consiste nella capacità di 
			atterrare 
			e decollare a verticalmente, senza necessità di una lunga rincorsa 
			su pista , oltre alla possibilità di librarsi a mezz'aria a "punto 
			fisso". 
			In compenso i costi di gestione rispetto agli aerei sono più elevati 
			ed hanno limitazioni nelle velocità massime raggiungibili. 
			Questo rende l'elicottero poco adatto al trasporto a distanza di 
			persone e merce, mentre lo rende insostituibile in operazioni di 
			ricerca e soccorso, come "gru volante" e per il trasporto di persone 
			e merci in realtà particolari quali le piattaforme off shore, i 
			rifugi di montagna, in genere i luoghi ove non sia possibile o 
			conveniente approntare una pista di atterraggio per aerei. 
			Sotto il profilo "pratico", vale la pena considerare che, in campo 
			militare, oggi si tende ad utilizzare poco i "caccia" (costosi, 
			rumorosi, ed adatti a missioni di "combattimento", eticamente 
			discutibili) mentre gli elicotteri (Marina e Guardia Costiera) che 
			vengono impiegati in missioni SAR (Search And Rescue - ricerca e 
			soccorso) sono sempre in volo. 
			Questo per dire che volendo intraprendere una carriera militare con 
			l'intenzione di volare, oggi conviene valutare più la Marina 
			Militare che non l'Aeronautica, dove si corre il rischio di volare 
			veramente pochino. | 
           
          
            
			
				
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					 Il 
					rotore e i comandi  | 
				 
				
					
					
						
							Lo sviluppo dell'elicottero parte, si può 
							affermare, parallelamente a quello dell'aeroplano. 
							Molto prima dei fratelli Wright, nel 1878, ad 
							esempio, il nostro ing. Enrico Forlanini costruì e 
							fece volare un modellino di elicottero del peso di 
							tre kili e mezzo, mosso da un piccolo motore a 
							vapore. 
							Fu però il successo "pratico" dell'aereo, che fu 
							capace in pochi anni di dimostrare la possibilità di 
							risolvere problemi di trasporto effettivi (ad 
							esempio la trasvolata di Bleriot della Manica, nel 
							1909) che ne fece abbandonare l'interesse e lo 
							sviluppo. 
							Sebbene concettualmente la macchina "elicottero" 
							possa sembrare più semplice dell'aeroplano (un 
							ventilatore rivolto verso l'alto, che "spinge" il 
							vento in basso sollevandosi), nella realizzazione 
							pratica, quando poi si tratta di spostare il tutto e 
							di manovrare, le soluzioni tecniche diventano 
							decisamente più complesse (e di conseguenza costose) 
							rispetto alla costruzione dei velivoli ad ala fissa. | 
							
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					Volendo riassumere una "storia" dell'elicottero direi che 
					date e personaggi sono stati: 
  
						
							
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							Corradino D'Ascanio (noto per essere il padre 
							della "vespa", lo scooter) nel 1930 fece volare un 
							elicottero che percorse 5 km ad un'altezza di 16 
							metri. 
							Era un velivolo con due rotori controrotanti 
							coassiali.
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							Igor Sikorsky (russo fuggito in USA) che costruì 
							un primo elicottero nel 1913, e finalmente, nel 
							1940, costruì il primo elicottero con l'architettura 
							usata ancora oggi (rotore principale articolato e 
							rotorino anticoppia), tra il primo e il secondo 
							Sikorski costruì con successo diversi idrovolanti. | 
							
							 
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							Nel 1937 il tedesco Focke-Achgelis - Un due 
							rotori controrotanti affiancati, volò a 120 km/h per 
							un'ora e venti ad una quota di 2400 metri.  | 
							
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					Juan da la Cierva, inventore dell'autogiro, che vediamo nel 
					prossimo capitolo quando parleremo dell'autorotazione.    | 
							
							 
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							L'elicottero vola, si solleva, avanza, vira, sta 
							fermo a mezz'aria in "HOVERING" grazie al suo 
							ROTORE. 
							Il rotore è il componente che serve per trasmettere 
							la potenza dal motore alle pale e per governare il 
							velivolo permettendogli di sollevarsi, ruotare, 
							traslare. 
							E' costituito da un "mozzo", cui sono collegate 
							tramite tre cerniere (di passo, di flappeggio e di 
							ritardo) le pale. 
							queste tre cerniere hanno diverse e distinte 
							funzioni e sono quelle che permettono effettivamente 
							il volo dell'elicottero. 
							Dal momento che "l'azione" di far ruotare le pale 
							comporterebbe una "reazione" che farebbe ruotare in 
							senso opposto l'intero elicottero, nella sua 
							architettura classica sull'elicottero viene 
							installato in coda un rotorino anticoppia. | 
						 
					 
					
						
							Questo componente risulta 
							particolarmente delicato e di conseguenza nel tempo 
							sono state molte le varianti proposte alla scopo di 
							poterne fare a meno (rotori controrotanti, in 
							tandem, coassiali o affiancati. rotore spinto da 
							mori a getto ....) 
							A destra una visualizzazione di come si 
							comporterebbe l'elicottero senza il rotore 
							anticoppia. | 
							
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							LOCKHEED MARTIN K_MAX TAKE OFF | 
						 
					 
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							IL ROTORE 
							ANTICOPPIA  | 
						 
						
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							 Il rotore anticoppia preleva la potenza 
							necessaria dallo stesso motore che alimenta il 
							rotore principale, tramite un albero di trasmissione 
							che corre lungo la fusoliera. 
							Con la pedaliera il pilota comanda una specie di 
							"passo collettivo" che cambia l'incidenza delle pale 
							del rotore. 
							Come già detto il rotore anticoppia (e la 
							trasmissione che lo alimenta) è un componente molto 
							delicato.  
							La perdita del rotore anticoppia comporta la 
							necessità di entrare in autorotazione in modo da 
							eliminare la coppia motore/rotore che farebbe 
							ruotare tutto l'elicottero impedendone ogni 
							controllo. 
							Diverse sono le soluzioni nel tempo proposte per 
							aumentarne l'efficienza e l'affidabilità. 
							
							
							HOW TO FLY HELICOPTER 
							
							
							HELICOPTER FLIGHT FOR BEGINNERS  | 
						 
					 
					
						
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							 Nell'abitacolo il pilota gestisce: 
								- 
								
Una cloche come nell'aereo, qui 
								detta "passo ciclico" che agisce sul rotore 
								principale permettendo di comandare l'elicottero 
								sull'asse di beccheggio e di rollio, 
								concettualmente come la cloche sui velivoli ad 
								ala fissa.  
								- 
								
La pedaliera che comanda il 
								rotore anticoppia e che quindi comanda il 
								movimento dell'elicottero intorno all'asse di 
								imbardata. Anche qui come per i velivoli ad ala 
								fissa, con la differenza che non ha senso il 
								comando in rullaggio (al suolo).   
								- 
								
Una leva tipo "freno a mano" 
								dell'auto, posta a sinistra del pilota, detta 
								"passo collettivo", su cui è anche inserita una 
								manetta simile a quella delle motociclette, che 
								comanda il movimento verticale dell'elicottero 
								e, di conseguenza, anche la potenza da erogare 
								al motore. Negli elicotteri più moderni la 
								gestione del gas legata allo sforzo del motore è 
								automatica e quindi la leva del gas è separata, 
								come per gli aerei.  
							 
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							IL PASSO 
							COLLETTIVO  | 
						 
						
							Il comando del passo collettivo agisce sul disco 
							di controllo sollevandolo ed abbassandolo, questo 
							comporta una variazione appunto "collettiva" del 
							passo delle pale. 
							Siccome all'aumento dell'incidenza corrisponde anche 
							un aumento della resistenza, e quindi della potenza 
							necessaria richiesta al motore, solitamente sulla 
							leva del passo collettivo è anche situata una 
							"manetta" del tutto simile a quella montata sui 
							manubri delle moto, in modo che con lo stesso 
							movimento il pilota possa comandare sia la 
							variazione del passo collettivo che la potenza 
							erogata dal motore. | 
						 
						
							
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							IL PASSO 
							CICLICO  | 
						 
						
							La cloche del passo ciclico ha (non a caso) 
							effetti simili alla cloche degli aerei ad ala fissa, 
							permettendo di controllare l'elicottero intorno 
							all'asse di beccheggio e dfi imbardata. 
							Come negli aerei spingendo la cloche in avanti si 
							accelera e tirandola indietro si rallenta. 
							A differenza che negli aerei, qui "rallentare" può 
							voler dire anche andare all'indietro. 
							Il passo ciclico agisce sul disco di controllo 
							inclinandolo. 
							Questo produce una variazione "ciclica" 
							dell'incidenza delle pale- | 
						 
						
							In questo modo le pale producono una 
							portanza differenziale (maggiore dove l'incidenza è 
							più alta, minore dove è più bassa), la forza 
							risultante fa alzare le pale (libere di muoversi 
							grazie alla cerniera di flappeggio) da una parte ed 
							abbassare dall'altra, in pratica inclinando il disco 
							del rotore. 
							Il disco del rotore inclinandosi in avanti produce 
							una "trazione" che fa avanzare l'elicottero. | 
						 
					 
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							  | 
							Differentemente da quanto si può immaginare, 
							quando la portanza diminuisce a destra il rotore 
							(nel caso che ruoti in senso antiorario come in 
							pratica la totalità dei rotori, ad eccezione di 
							quelli francesi che girano al contrario) si abbassa 
							davanti. 
							Questo in quanto il rotore si comporta come un 
							giroscopio e di conseguenza reagisce alle 
							sollecitazioni con un ritardo di 90°. 
							Nello stesso modo inclinando la leva del passo 
							ciclico lateralmente si inclina a destra e a 
							sinistra il disco del rotore, generando una forza 
							diretta verso destra o sinistra. 
							Questa farà "virare" l'elicottero esattamente come 
							l'aereo, ovvero può farlo semplicemente "traslare". | 
						 
						
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							 PASSO 
							CICLICO E COLLETTIVO 
							
							COME VOLA L'ELICOTTERO 
							 
							
							I CONTROLLI DELL'ELICOTTERO 
							
							
							TESTA ROTORE  | 
						 
						
							
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							LA 
							PEDALIERA 
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							Agendo sulla pedaliera si modifica il passo 
							delle pale del rotore anticoppia. 
							In questo modo si controlla l'elicottero sull'asse 
							di imbardata. 
							Come per l'aereo spingendo il pedale a destra 
							l'elicottero gira (sarebbe corretto dire "imbarda") 
							verso destra, spingendo a sinistra imbarda verso 
							sinistra. 
							Notiamo che questo modo di funzionare si porta 
							dietro automaticamente un inconveniente. 
							In pratica io contrasto un momento puro (la 
							rotazione del sistema pale/fusoliera) con una forza 
							applicata ad una certa distanza dal centro, 
							producendo quindi un momento contrario. 
							Ma resta ancora la "forza" applicata, che comunque 
							produce una trazione laterale che fa sbandare 
							l'elicottero. 
							L'elicottero pertanto non potrà avanzare restando 
							"dritto", ma dovrà sbandare leggermente in quanto la 
							trazione che lo sposta è la risultante di quella 
							prodotta dal fatto di aver inclinato il rotore più 
							la parte dovuta al rotorino di coda. | 
						 
						
							
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					 Volo a 
					punto fisso e traslato  | 
				 
				
					
					
						
							
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							In volo a punto fisso il vento relativo che 
							investe le pale del rotore è quello provocato dalla 
							sola rotazione. 
							Non vi è alcuna differenza tra la pala "avanzante" 
							quella "retrocedente". 
							La differenza esiste invece tra il vento che investe 
							le pale alla radice e quello che le investe 
							all'estremità. 
							Infatti la velocità della pala sarà alta 
							all'estremità e bassa (a li limite di zero a livello 
							del mozzo) verso la radice. 
							Sulle pale agisce inoltre la forza centrifuga che ha 
							come effetto quello di irrigidirle, rendendo 
							sostanzialmente piano il piano di rotazione del 
							rotore. 
							Come già menzionato, la condizione di volo a punto 
							fisso si dice "HOVERING". | 
						 
						
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							Durante il volo traslato le cose cambiano 
							sostanzialmente e il vento relativo sulla pala 
							avanzante differisce notevolmente da quello che 
							agisce sulla pala retrocedente. 
							In particolare, punto per punto, il vento relativo 
							che investe l'ala è dato dalla somma di quello 
							dovuto alla rotazione più quello dovuto 
							all'avanzamento. 
							Sull'ala avanzante i due effetti si sommano, e il 
							vento relativo è quindi maggiore di quello che si 
							genera a punto fisso. 
							Sulla pala retrocedente, al contrario, il vento 
							dovuto all'avanzamento va a sottrarsi a quello 
							provocato dalla rotazione. 
							Addirittura in prossimità della radice, dove la 
							velocità dovuta alla rotazione è bassa, il vento 
							relativo risultante è rivolta in senso opposto, cioè 
							dal bordo d'uscita al bordo d'entrata. Si parla 
							infatti di zona di "flusso invertito". 
							Per questo sarà necessario che la pala retrocedente 
							presenti un angolo di incidenza alto, mentre la pala 
							avanzante avrà un angolo di incidenza basso, in 
							questo modo si equilibra la portanza sul semirotore 
							avanzante rispetto al semirotore retrocedente. 
							Queste considerazioni fanno anche comprendere quali 
							sono i limiti operativi dell'elicottero riguardo la 
							velocità di avanzamento. 
							Sulla pala retrocedente il limite è dovuto allo 
							stallo della pala. Raggiunto il massimo angolo di 
							incidenza ovviamente non si può andare oltre. 
							Inoltre la zona a flusso invertito aumenta di 
							dimensioni. Si parla quindi di STALLO DELLA PALA 
							RETROCEDENTE. 
							Un rimedio a questi limiti è aumentare la velocità 
							di rotazione delle pale, ma questo comporta un altro 
							problema, questa volta sulla pala avanzante. 
							Qui la velocità di rotazione e di traslazione si 
							sommano e alle estremità si possono raggiungere 
							velocità supersoniche incompatibili con la dinamica 
							del rotore. 
							Questa volta si parla di STALLO DELLA PALA 
							AVANZANTE. | 
						 
					 
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					 Effetti 
					incrociati dei comandi  | 
				 
				
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							PRIMA LEZIONE DI VOLO IN ELICOTTERO 
							La vera difficoltà nel pilotaggio dell'elicottero è 
							il 
							gestire gli effetti indotti dei comandi. 
							Nel senso che, ad esempio, un aumento del passo 
							collettivo voluto per alzarsi produce un aumento 
							della resistenza alla rotazione e di conseguenza 
							un'imbardata che bisogna contrastare con la 
							pedaliera. 
							Aumentando la forza sul rotorino di coda, però, si 
							genera anche una trazione laterale, che bisogna 
							contrastare spostando lateralmente nel senso opposto 
							il passo ciclico.  | 
					
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            Se invece sposto il passo ciclico in avanti, per 
			avanzare, una parte della portanza verrà utilizzata per produrre 
			trazione, e questo induce alla necessità di agire sul passo 
			collettivo per ripristinare la portanza necessaria al sostentamento. 
			Di conseguenza l'aumento della coppia e il relativo comando da dare 
			al rotore di coda, e ancora la necessità di inclinare il rotore 
			anche lateralmente per contrastare la traslazione. | 
           
           
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