INTEGRAZIONE

Con integrazione intendo l'interfacciamento tra componenti che non nascano già per essere integrati.
Ovvio che se stiamo utilizzando una domotica di una certa marca e ne accettiamo in toto pregi difetti e limitazioni, il problema dell'integrazione non si pone - ovvero se lo sono già posto in ditta e AUSPICABILMENTE dovrebbero averlo già risolto loro, a noi basterà utilizzare quello che ci viene fornito e leggerci il manuale di istruzioni.
Nota che dovessimo malauguratamente scoprire che qualcosa non funziona come da brochure, l'atteggiamento comune della ditta è ritirare il componente rimborsandone il costo.
Se la scoperta la facciamo al momento del collaudo, con tutti i componenti già installati, con un sistema che funziona all'80% e magari il committente che ha già pagato il catering per la festa di inaugurazione del suo villone fantascientifico ... il rimborso del materiale è tutt'altro che sufficiente a risolvere l'impasse.
Qui invece vediamo rapidamente cosa ha senso fare quando abbiamo già deciso di utilizzare elementi prodotti da ditte diverse, nella ricerca di una ottimale qualità dell'impianto complessivo o perché, semplicemente, la normativa non ci permette di derogare dal fatto che alcuni impianti devono essere indipendenti (ad esempio l'impianto di rilevazione incendio o l'impianto antifurto).

In pratica, molto semplicemente, l'integrazione tra due sistemi è sempre possibile in forma "banale" utilizzando una logica a contatti - dovrò prevedere un numero sufficiente di attuatori e di ingressi sia sulla mia domotica che sul sistema che voglio interfacciare e poi gestire l'impianto con dei semplici consensi on/off.

Questo modo di operare è in genere semplice ed affidabile ed abbastanza indipendente dai sistemi che voglio interfacciare.
In compenso mi occorre installare moduli in/out sia su un impianto che sull'altro e questo ha un costo, e spesso il livello di integrazione che si può ottenere è limitato.
Un altro limite è che, se per qualche motivo gli in/out dei due sistemi dovessero essere distanti tra loro li dovrò collegare con un cavo multipolare facile da manomettere.
L'altra possibilità è quella di far colloquiare i due impianti tramite un protocollo logico, o con protocollo TCP-IP su rete, e direi che oggi questa è una via quasi sempre percorribile, o con protocollo comune (ad esempio MODBUS o CONNEX), in questo caso la compatibilità degli impianti non è assicurata e occorre verificarla.
Le apparecchiature di illuminazione più efficienti e versatili oggi sono i led, ed il fatto di poterne modificare a piacere intensità luminosa e colore ha fatto si che anche queste regolazioni, sino a ieri poco utilizzate, siano divenute una caratteristica sempre più comune negli impianti.
Il protocollo adottato come standard dagli apparecchi di illuminazione è il DALI, e pertanto il nostro impianto domotico facilmente si troverà costretto a colloquiare con questo protocollo.
Per questo tipo di integrazione occorrono interfacce dedicate, oggi sempre più evolute e praticamente presenti nei cataloghi di tutti i costruttori.