Per “Fattore Umano” si intende la disciplina che analizza come 
			l’uomo si muove all’interno del suo ambiente (environment) 
			interagendo con i mezzi che utilizza (machine) e con le altre 
			persone con cui si rapporta a vario titolo.  
			Nel caso di incidenti aerei, il Fattore umano è quasi sempre 
			l’elemento determinante perché gli errori si sviluppano proprio 
			nelle interazioni tra l’Uomo, l’Ambiente, i mezzi e gli altri 
			uomini.  
			È opportuno precisare che, nel settore aereo, per “ambiente” non si 
			intende solo quello fisico, bensì anche l’insieme di regole e 
			procedure all’interno delle quali si va ad operare. | 
		 
		
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			 FATTORE UMANO  | 
		 
		
			
			
				
					Lo scopo dello studio del fattore umano è 
					quello di migliorare la sicurezza delle operazioni aeree 
					attraverso l’analisi degli errori che l’uomo potrebbe 
					commettere e delle condizioni a contorno che ne favoriscono 
					lo sviluppo. 
					In passato si era pensato di limitare il "fattore umano" 
					cercando di evitare al pilota il più possibile di dover 
					"prendere decisioni". 
					Un approccio di questo tipo, anglosassone, è quello che 
					comporta elaborare procedure predeterminate e operare nel 
					senso che in caso di difficoltà il pilota avrebbe dovuto 
					semplicemente attenersi alla procedura, sena dover 
					"ragionare" e scegliere. 
					L'approccio "latino", invece, comportava il fatto di 
					conoscere l'ambiente, la macchina e la fisiologia umana, in 
					modo da poter comprendere cosa stava accadendo ed elaborare 
					la soluzione più adeguata. 
					Oggi, dopo aver derivato per lungo tempo nella direzione 
					"anglosassone", si è compreso come sia indispensabile 
					elaborare procedure predeterminate cercando di risolvere 
					tutto il prevedibile, ma fornire all'operatore la maggiore 
					consapevolezza possibile di quanto gli sta intorno, 
					permettendogli di seguire le procedure ma in modo 
					consapevole, ed eventualmente derogare responsabilmente. 
					Gli errori si determinano quando l’azione dell’operatore, o 
					le sue conseguenze, non corrispondono alle intenzioni.  
					L’errore, quindi, è qualcosa che accade senza volerlo, al 
					contrario della “violazione”, in cui l’operatore decide 
					scientemente di non osservare norme, regolamenti o 
					procedure.  
					Sia Errori che Violazioni vengono considerati “azioni non 
					sicure” e sono parte del “Fattore Umano”. 
					In una cala di gravità, però, la violazione è certamente più 
					grave: volare dove non è consentito è una ovvia e grave 
					violazione del principio di sicurezza. 
					Gli errori e le violazioni possono rappresentare la causa 
					primaria di un incidente perché lo determinano direttamente 
					secondo il concetto di causa-effetto. | 
					
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					Per analizzare i comportamenti umani si è 
					sviluppato il modello SRK dell’errore, basato su tre 
					differenti livelli: le abilità acquisite (Skills), le 
					Regole (Rules), le sue conoscenze (Knowledge). 
					Secondo questo schema gli errori si possono riportare a tre 
					precisi livelli: 
					Skill-based. Le azioni compiute a questo livello vengono 
					fatte automaticamente, nel modo che definiremmo "istintivo". | 
					
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					L'istinto è quel principio secondo cui noi reagiamo ad 
					una certa situazione in modo automatico. 
					L'uomo reagisce automaticamente alle situazioni previste 
					dalla sua fisiologia, che sono quelle coerenti con l'animale 
					uomo (che corre, salta, nuota, trattiene il respiro, si 
					arrampica ...). 
					l'istinto, direi "così com'è" non si può applicare a 
					situazioni che coinvolgano un dispositivo artificiale come è 
					un velivolo (ma anche un'automobile, una barca, una 
					motocicletta o un autorespiratore, o in genere un qualunque 
					attrezzo "artificiale" che mi permetta di svolgere attività 
					che naturalmente non potrei svolgere). 
					Men che meno un velivolo a pilotaggio remoto, dove, se già 
					nel volo i nostri sensi sono più un ostacolo che un aiuto, 
					nel pilotaggio remoto non vengono nemmeno direttamente 
					coinvolti. 
					Io faccio spesso l'esempio di un sub che si trovi a 30 metri 
					di profondità con l'autorespiratore e questo andasse in 
					avaria. 
					Ovviamente non vi è altra soluzione che non sia risalire 
					prima che la mancanza d'aria causi la perdita di coscienza. 
					Che facciamo? L'istinto "animale" mi direbbe di trattenere 
					tutta l'aria che ho per evitare di "restare senza fiato" 
					prima di aver raggiunto la superficie - e se pensate a cosa 
					sono 30 metri d'acqua sopra la testa (un palazzo di 7 piani 
					più o meno) istintivamente è proprio quello che ciascuno di 
					noi farebbe in una situazione del genere. 
					Ma noi siamo a 30 metri (pressione 4 atmosfere) - i 5 litri 
					più o meno d''aria che abbiamo nei polmoni quando saremo in 
					superficie saranno diventati 20 e i nostri polmoni 
					esploderanno (ipertensione polmonare - fatale). | 
				 
			 
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					Gli errori di tipo "SKILL" sono quindi dovuti ad 
					una non corretta reazione "immediata". 
					Questo può essere per distrazione, carenza di attenzione, 
					saturazione della memoria, lentezza nell'elaborazione delle 
					percezioni ... 
					La prevenzione a questo tipo di errore è senza dubbio 
					l'allenamento, l'esperienza, e la "metabolizzazione" delle 
					conoscenze teoriche. 
					A questo titolo, ad esempio, l'imparare la teoria in giovane 
					età è sicuramente un grande vantaggio. 
					Indispensabile è però approfondire ogni argomento con 
					interesse e curiosità, facendo in modo che le nozioni 
					risultino "immediatamente disponibili" e sino quindi in 
					grado di modificare e, dico io, "addestrare" il nostro 
					istinto naturale, facendo diventare istintive azioni che in 
					realtà non lo sarebbero. 
					 
					Gli errori di tipo "RULE" riguardano la risposta 
					errata a situazioni che prevedono l'applicazione di una 
					specifica regola. 
					O per mancata conoscenza della regola, o per volontaria 
					decisione di derogarvi, o per errore di interpretazione. 
					La prevenzione di questo tipo di errori consiste nello 
					studio ed approfondimento delle regole e delle procedure e, 
					aggiungerei io, nell'analisi degli (altrui) incidenti, 
					operazione che permette di acquisire la consapevolezza del 
					"valore" delle regole. 
					Ovviamente come sempre esperienza e allenamento, mettendomi 
					a confronto con situazioni differenti, sono ancora una 
					risposta efficace. 
					 
					Gli errori di tipo "KNOWLEDGE" riguardano invece 
					tutte quelle situazioni per le quali non vi è una procedura 
					predefinita, ma la soluzione della situazione dipende da una 
					corretta interpretazione dell'evento, dal reperimento nel 
					proprio bagaglio di nozioni ed esperienze dei dati necessari 
					all'elaborazione e finalmente al trovare una soluzione. 
					La prevenzione di questo tipo di errori si ottiene con una 
					ottimale conoscenza del funzionamento della macchina, 
					dell'ambiente, della fisica che lo governa e. come sempre, 
					con l'allenamento e l'esperienza (molte conoscenze diventano 
					familiari man mano che accumuliamo esperienza). | 
				 
			 
			
				
					In aeronautica in genere si cerca di prevenire ogni 
					possibile evento negativo. 
					Questo avviene essenzialmente con l'analisi degli incidenti, 
					la valutazione delle cause e della concatenazione di eventi 
					che portano al disastro. 
					Per capirci l'esatto contrario del flusso di ragionamento 
					riportato a lato. 
					In aeronautica dobbiamo sempre essere consapevoli delle 
					nostre responsabilità, e questo sia per un concetto di etica 
					(ci assumiamo le nostre responsabilità e ne paghiamo le 
					conseguenze) ma soprattutto per permettere una corretta 
					analisi di quanto è accaduto a noi e quindi di sviluppare 
					una procedura o una precauzione che possa evitare che la 
					stessa cosa capiti ad altri. 
					Per capirci, il concetto di "mal comune mezzo gaudio" qui è 
					del tutto fuori luogo. 
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					Gli incidenti per lo più non sono causati da un solo 
					identificabile errore, ma sono frutto di una "concatenazione 
					di eventi" che generano un ambiente tale da renderlo 
					possibile. 
					Il modello a fianco, detto "modello del formaggio svizzero", 
					elaborato da James Reason schematizza con una serie di fette 
					di formaggio con i buchi la catena degli eventi. 
					Ogni fetta presenta diversi buchi, che sono "falle", cioè 
					errori di qualche tipo che portano a generare un ambiente un 
					po' meno sicuro di quanto dovrebbe. 
					Il rischio per poter degenerare in un incidente deve 
					attraversare i buchi di tutte le fette. 
					In pratica vorrebbe dire che per avvenire un incidente il 
					sistema deve essere in qualche modo fallato (scarsa 
					manutenzione, allenamento carente, difetto di fabbricazione, 
					condizioni psicofisiche dell'operatore non ottimali, 
					condizioni meteo avverse ...). 
					Tutti questi difetti però risultano "sopportati" dal mio 
					sistema sino a quando un operatore finale commette un errore 
					"attivo" che, con la concatenazione delle falle latenti, 
					diventa fatale. 
					Nello stesso modo lo stesso errore compiuto da un operatore 
					non causerebbe l'incidente se non vi fosse tutta la 
					concatenazione di errori "latenti" precedente. | 
				 
			 
			Le fette di formaggio del modello identificano i fattori legati 
			a: 
			
				
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					Persona | 
					Questi fattori includono la capacità, la 
					conoscenza, l’abilità e altri fattori personali come 
					l’esperienza, le proprie abitudini, il proprio stato fisico 
					e psicologico, ma anche fattori collegati al gruppo, come ad 
					esempio la comunicazione e la cooperazione | 
					
					
						- Non adeguata preparazione a svolgere determinati 
						compiti
 
						- Lacune di conoscenze;
 
						- Mancanza di capacità o di esperienza;
 
						- Condizione di stress-stanchezza;
 
						- Noia nelle operazioni di routine;
 
					 
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					Compito | 
					I fattori relativi al compito 
					possono riguardare le caratteristiche del lavoro. Vengono 
					quindi incluse la complessità del lavoro, l’accessibilità e 
					la visibilità dell’informazione | 
					
					
						- Non adeguata conoscenza delle apparecchiature e/o 
						delle procedure;
 
						- Caricamento di un piano di volo sbagliato;
 
						- Altimetro barometrico non inizializzato;
 
						- Dimenticanza di settare l’home point, col risultato 
						di comportamento non prevedibile dell’UAS in caso di 
						perdita del segnale;
 
						- Batterie non controllate;
 
					 
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					Situazione | 
					I fattori relativi alla situazione 
					descrivono il contesto in cui un compito viene svolto. 
					Quindi includono il carico di lavoro, la pressione del tempo 
					e il livello di distrazione. | 
					
					
						- Mancata considerazione degli ostacoli nel tracciare 
						la quota per il ritorno a casa automatico;
 
						- Sottovalutazione delle condizioni meteo in quota;
 
						- Volo in condizioni meteo avverse;
 
						- Difficoltà di riconoscere l’orientamento del drone 
						rispetto all’operatore
 
					 
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					Sistema | 
					I fattori relativi al sistema interessano il 
					più alto livello organizzativo e politico, e hanno quindi 
					un’influenza maggiore rispetto agli altri fattori. Essi 
					includono la pianificazione, il budget, le priorità 
					operative, le procedure, le politiche, gli equipaggiamenti e 
					la tecnologia. | 
					
					
						- Cattivo coordinamento dei membri della squadra;
 
						- Violazioni volontarie o involontarie;
 
						- Volo al di fuori del campo visivo;
 
						- Volo in area interdetta;
 
						- Volo con equipe incompleta o non preparata a causa 
						di limitazioni di tempo e/o di risorse economiche;
 
						- Fatica del pilota per eccessive ore di volo;
 
						- Comunicazione non adeguata
 
					 
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					 LA LEGGE 
					DI MURPHY  | 
					
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					E' un modo scherzoso per analizzare gli 
					eventi, ma pur nella sua formulazione ironica, ha delle 
					giustificazioni matematico statistiche di fondo valide. 
					La "legge di Murphy" afferma che "Se qual cosa può andar 
					storto lo farà nel peggior momento possibile". 
					In realtà questo vuol dire che se un evento può accadere 
					prima o poi accadrà. 
					Che avvenga nel momento in cui produce il maggior danno 
					ovviamente non è necessario, ma se esiste un momento in cui 
					un certo avvenimento può causare un grande danno, ed esiste 
					la possibilità che questo evento avvenga, è anche possibile 
					che avvenga quando causa danno. 
					Semplicemente se avviene senza causare danno non lo notiamo. 
					Vediamo una delle tante "leggi di Murphy" che cita: "l'altra 
					coda va più veloce". 
					Ovviamente non è vera, nel senso che se abbiamo due code è 
					ragionevole pensare che una delle due vada più lenta e 
					l'altra va più veloce, e quindi per tutti gli automobilisti 
					che si trovano nella cosa più veloce l'affermazione non è 
					corretta. 
					Se però analizziamo "perché" una coda va più veloce 
					dell'altra, questo è dovuto probabilmente al fatto che nella 
					coda più veloce ci sono meno veicoli. 
					E quindi per la maggior parte dei veicoli l'affermazione in 
					realtà è vera. | 
				 
			 
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